Amiamo il cibo.

E  lo odiamo.

Lo bramiamo.

Ma sappiamo davvero cosa stiamo mangiando?

In genere la maggior parte delle persone si occupa di appagare il gusto o al massimo di valutarne gli effetti sulla propria forma fisica.

Nessuno si domanda se la natura ha previsto che mangiassimo quel cibo, in quella modalità, con quegli abbinamenti o piuttosto ne prevedeva l’uso integro ed occasionale e non certo in almeno 5 porzioni al dì?

Noi umani abbiamo l’ardua convinzione di poter migliorare quello che la natura ha creato e ci applichiamo per dimostrarlo, fino a metter in gioco la salute e la vita stessa.

Quando consiglio ai miei clienti di eliminare il glutine si scatena una vera e propria Apocalisse.

Niente cereali a colazione? Niente pasta? Niente cous cous? Niente pane? Niente croissants?

Non se ne parla davvero, no, non  posso farcela.

Il glutine perturba la digestione, danneggia i microvilli dell’intestino tenue dove assimiliamo i nutrienti fino a provocarne l’atrofia, visibile poi nelle biopsie che diagnosticano celiachia.

Inoltre rende più permeabile l’intestino, il che può portare alla sindrome da permeabilità intestinale, a intolleranze alimentari di varia natura, problemi immunitari, incapacità di assorbire le sostanze nutritive di tutti i tipi, causando veramente molte malattie e può inibire la capacità di sintetizzare la B12.

Purtroppo gran parte della comunità medica continua a non prendere atto del  fenomeno della sensibilità al glutine: secondo molti, chi non è un celiaco conclamato non ha problemi e non ha motivo di indagare ultieriormente.

In realtà esistono tanti falsi negativi, sia per la celiachia sia per qualunque forma di sensibilità al glutine, così solamente sperimentando di eliminarlo dalla dieta ci si sente ad un tratto molto meglio e si capisce che purtroppo vi è una diffusa incapacità di comprendere quanto sia importante poter sperimentare su di sè.

Quindi,  a mio parere  questo è il test migliore che possiate fare, meglio se coadiuvati da un gran bravo terapeuta del naturale, che vi ascolti e possa comprendere i vostri malesseri, anche di fronte a un diniego del vostro medico o peggio, di analisi fuorivianti.

Si sa che la medicina non è una scienza esatta!

La gliadina è coinvolta nell’intolleranza al glutine e resiste ai tentativi di digestione sia da parte dello stomaco che da parte degli enzimi pancreatici, le due più importanti fasi di digestione.

Anche in chi non presenta particolari sensibilità, il glutine scatena il rilascio di una proteina, la zonulina, prodotta dall’intestino tenue, che è insidiosa e potenzialmente parecchio pericolosa, in quanto smantella le proteine che creano nella mucosa intestinale strette giunzioni che mantengono il rivestimento intestinale ben sigillato, in modo che tutto il cibo parzialmente digerito rimanga all’interno. Per via dei danni provocati dalla zonulina, una parte del cibo percola invece all’esterno e il sistema immunitario pensa di essere invaso. All’improvviso si sviluppa una sensibilità verso alimenti che un tempo si tolleravano benissimo e la risposta immunitaria complessiva aumenta il livello di infiammazione, la quale provoca una serie di sintomi e di danni e quindi potenziale concausa di tutte le malattie, inclusi i tumori.

A mio parere, se avete una malattia autoimmune, la prima cosa da fare è eliminare il glutine, deve sparire dalla vostra dieta.

Troppo spesso davanti a situazioni problematiche la sola risposta che la medicina fornisce è un farmaco oppure, se non si hanno esiti certi come nel caso della intolleranza al glutine, mal valutata e mal rilevata, i medici consigliano di aspettare e vedere cosa succede, anziché consigliare caldamente di abbandonare gli alimenti che possono aumentare il rischio di autoimmunità, anche perché chi sviluppa una malattia autoimmune ha molte più probabilità di svilupparne un’altra.

La celiachia è solo la forma più estrema di intolleranza a questa sostanza, come le allergie alimentari igE sono una forma estrema di sistema immunitario impazzito. Esistono molte forme intermedie di intolleranza, NON DIAGNOSTICABILI,  per cui il glutine infiamma l’organismo e ostacola la digestione.

La celiachia è relativamente rara, ma i disturbi provocati dal glutine sono invece molto comuni e la maggior parte delle persone è ignara di esserne affetta. Mediamente, un 30-40% della popolazione, me compresa, ha qualche tipo di intolleranza al glutine, anche sintomatico, con dolori articolari, annebbiamento mentale, disturbi gastrointestinali.   Teniamo presente che sovente (in USA accade regolarmente) i preparati a base di  cereali possono esser arricchiti di glutine, per renderli maggiormente appetibili migliorando la consistenza dei prodotti in cui sono inseriti.

Molti medici sbagliano nel diagnosticare la celiachia perché non sono a conoscenza della varietà di sintomi (circa duecento) che può causare  o del numero pressoché infinito di combinazioni di sintomi che possono esser presenti in una persona afflitta. La celiachia è solo la punta dell’iceberg, quando parliamo di intolleranza al glutine. La biopsia può dare falsi esiti e così i test sugli anticorpi, soprattutto nelle forme lievi.

La celiachia inoltre, pur potendo portare a patologie gravi, è subdola, perché molte persone non soffrono di sintomi visibili per anni. Solamente a fronte di un’osteoporosi grave o di un cancro al colon, si può scoprire che alla base vi era una celiachia non diagnosticata. Fra le forme gravi e non conclamate e quelle non diagnosticate vi è poi tutto un sottobosco di persone che soffrono di patologie o tremendi problemi di salute  che non vengono correlate al glutine.  Molte persone indagano ogni anno problemi legati al tratto digestivo e hanno esiti negativi per appendiciti, problemi alla cistifellea, ulcere, celiachia o qualunque altro problema conosciuto. Non ricevono spiegazioni per i loro malesseri  e vengono rimandati a casa con antidolorifici. Molte di loro soffrono di intolleranza al glutine.

Sebbene siano state fatte poche ricerche sulla diffusione di questi problemi, si può affermare, basandosi sull’esperienza clinica e su un’ampia consapevolezza dei problemi connessi all’intolleranza al glutine, che moltissime persone non celiache soffrono di intolleranza al glutine.

Se quella di stasera fosse la mia ultima cena vorrei mangiare una pagnotta a lievitazione naturale, bella croccante e magari farei il bis. Ma sta di fatto che spero di vivere ancora molti anni e più glutine mangio, peggio sto, sembrerei più vecchia, rugosa, malata e aumenterei di peso.

Io non voglio vivere così! E voi?

Abbiamo ingerito glutine tutta la vita, spesso nei cibi più impensati (carni in scatola, conservate, affettate, condimenti per insalata, sottaceti ecc. Davvero? Sììììì!!!) e così ora dobbiamo dire addio a pasta e pane!

Ovviamente anche al Seitan!

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La celiachia è malattia genetica e rara. I geni da soli però non sono sufficienti a provocarla. Per attivarli serve un trigger, ossia un elemento scatenante. Tra quelli più comuni si annoverano: un trauma fisico importante (interventi chirurgici, gravidanze, infezioni virali), insieme al più potente immunosoppressore del nostro secolo: lo stress!

Potrete esser celiaci da anni e non saperlo ancora, perché ancora non vedete i problemi manifestarsi. Una volta manifestatosi però, le cellule del sistema immunitario, se ingerite glutine, tentano di attaccarlo e aggrediscono le cellule del vostro corpo. Anche se all’inizio non notate sintomi, ogni volta che mangiate un pezzo di pane o una barretta di cereali il vostro intestino tenue subisce un duro colpo. Risultato: non assimilate correttamente le sostanze nutritive e vi esponete a rischi gravi per la salute.

I cereali gluten free sono: Amaranto, Grano saraceno, Granoturco, Miglio, Quinoa, Avena, Riso, Sorgo e Teff.

L’avena non contiene glutine o gliadina del tipo contenuto nel grano, ma sovente durante la mietitura o altre fasi della lavorazione, viene contaminata da altri cereali.   Per questa ragione è sconsigliata nei casi di celiachia o forte intolleranza al glutine. Si potrebbe inoltre soffrire di intolleranza all’avena, indipendentemente dall’avere reazioni specifiche verso il glutine.

Fra i molti disturbi che possono esser causati dal glutine, ricordo che tre tipi di cancro colpiscono più comunemente le persone affette  da celiachia: l’adenocarcinoma dell’intestino tenue, il carcinoma esofageo e orofaringeo a cellule squamose e il linfoma non Hodgkin.

Un modo semplice per verificarlo è la dieta ad eliminazione, eliminarlo per tre settimane da la possibilità di comprendere se ci sono sintomi che migliorano.

E’ scioccante che si debba arrivare a fare autodiagnosi su un problema di così ampia portata, ma come già spiegato, ammesso che riusciate a convincere il vostro medico a farvi fare qualche test sugli anticorpi, questo probabilmente non vi dirà nulla di utile. Ritengo ancora peggio il fatto che i medici, se gli parlate di questo, vi trattino come modaioli che non si son fatti sfuggire il trend del web, l’ultima moda è esser intolleranti al glutine!  Ve ne parlano come se non assumendolo vi state privando di qualcosa di talmente prezioso che questo potrebbe danneggiarvi.

Assurdità!

I medici semplicemente non approvano che i propri pazienti scoprano da soli di avere una reazione al cibo e forse si sentono minacciati da questo. Qualunque sia l’atteggiamento del vostro medico, ricordatevi che anche se è un buon medico sovente potrebbe essere di aiuto, è possibile che siate voi a dovervi occupare della vostra salute, in modi alternativi.

glutine

E’ altresì vero che il business nato dai prodotti per celiaci induca a sospettare che effettivamente sia bene andare a fondo della questione, ma in realtà, senza fare uso di costosi alimenti gluten free, è possibile mangiare bene senza ricorrere a questi artifizi, spesso prodotti con additivi, conservanti e lavorazioni veramente poco salubri. Teniamo presente che il glutine potrebbe non essere la causa o la sola causa dei vostri problemi, ma una dieta correttamente gestita da un terapeuta vi porterà comunque evidenti benefici e vi aiuterà ad avere maggior consapevolezza di come gestire i propri malesseri.

E’ assolutamente necessario disintossicare l’organismo e riparare gli eventuali danni all’intestino e questo è possibile seguendo un protocollo totalmente naturale, che di certo vi aiuterà a star meglio in ogni caso! 

Le informazioni provengono principalmente dalla mia esperienza professionale, informazioni specifiche son tratte da Più sani senza grano, Macro Ed., Dr Stephen Wangen e La Dieta delle intolleranze, Pickwick, JJ Virgin.

Immagini da google.